8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna

Oggi 8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna pubblichiamo poesie e racconti arrivate da alcune componenti dell’accademia.

da Marta Maria Camporeale – L’Ora Blu

SARAI…

Siamo gusci con belle storie,

gemme di vita luminosa,

parole colme di grani d’amore,

e alberi infiniti nell’universo.

Siamo la gioia dei giorni tristi

cullati dal vento degli affetti più cari.

Il tempo muta i nostri sogni

al ricordo delle carezze del cuore,

ma la tua essenza sarà argentea luce

e quei silenzi pieni, da mute lacrime,

avranno gesti intrecciati nell’anima.

Sarai il bastone dei momenti vuoti

quando il respiro ci mancherà,

sarai, ancora sole, di prima mattina

come un canto che non muore mai.

Scienza e poesia sono due mondi separati?

Photo by Rohan Makhecha on Unsplash

Se poesia e scienza sono due mondi separati…

Ci troviamo in tempi in cui il mondo intero si aspetta che la scienza risolva l’emergenza epidemiologica, per cui il valore della cultura umanistica e in particolare la poesia e la voce dei poeti potrebbero apparire fuori luogo, ma è proprio così?

Nel contesto economico globale, oggi, sono le nuove tecnologie a procurare vantaggi alle economie nazionali. In tale quadro, purtroppo, il nostro Paese paga le carenze proprie di un modello di sviluppo con una bassa capacità innovativa. Il nostro resta uno dei Paesi a più elevato livello di reddito, siamo ancora il settimo produttore manifatturiero mondiale, ma gli indicatori essenziali evidenziano ritardi che pregiudicano le nostre potenzialità di crescita, occupazione e reddito.

Un notevole supporto per colmare i nostri ritardi, nella ricerca come nella digitalizzazione e in una economia a ridotte emissioni inquinanti, può provenire dalle risorse del programma Next Generation EU, altresì definito Recovery Fund. Questo piano dovrebbe essere la leva per rafforzare il nostro tessuto produttivo e le capacità della pubblica amministrazione, ha perciò un ruolo cruciale nel cambiare il contesto in cui operano le nostre imprese. Queste vanno poste in grado di rispondere efficacemente sia alle sfide del progresso tecnologico e della globalizzazione, sia a quelle che sfoceranno dalla crisi pandemica, i possibili mutamenti delle abitudini di consumo o dei modi di interazione sociale e di organizzare l’attività produttiva.

In tale quadro, un ruolo centrale, a detta degli esperti, deve rivestirlo il rafforzamento dell’istruzione. Un esiguo investimento nella conoscenza, l’insufficiente identificazione della sua importanza da parte della società e delle istituzioni rappresenta, secondo accreditata opinione, una delle ragioni del nostro progressivo declino di nazione. Tale conoscenza tuttavia va intesa in senso ampio, cioè vanno rimossi quegli steccati tra i saperi che limitano la crescita culturale delle vecchie come delle nuove generazioni. Il connotato essenziale è perciò superare una volta per tutte la barriera che separa la cosiddetta cultura umanistica da quella tecnico-scientifica, su cui oggi necessita investire.

Negli ultimi decenni, infatti, si è andato attenuando, non solo in Italia, quel dinamismo di fondo che negli ultimi due secoli era scaturito da valori come il bisogno di creare, la propensione a esplorare, il desiderio di affrontare nuove sfide. In poche parole, c’è necessità di riaffermare l’apertura verso l’innovazione per coltivare risorse quali creatività, curiosità e vitalità. Questo va realizzato proprio attraverso un programma di forte recupero dei riferimenti classici, per cui suscitano rammarico i dati sul regresso del ruolo riservato agli studi umanistici anche nelle più quotate università internazionali.

Suonano straordinariamente appropriate, nel contesto appena delineato, le parole con cui il 16 dicembre scorso Ignazio Visco, attuale Governatore della Banca d’Italia, ha concluso la sua Lectio Magistralis per l’Inaugurazione dell’Anno accademico 2020-2021 del Gran Sasso Science Institute.

Il Governatore Visco ha inteso sottolineare

voluto andare oltre, però, citando il singolare accostamento tra fisica e poesia compiuto da Leon Lederman, Premio Nobel per la fisica, insieme al collega Christopher T. Hill, nel loro testo “Fisica quantistica per poeti”. La massima carica della Banca Centrale, proseguendo, si è richiamato soprattutto alle parole di Carlo Rovelli, fisico, saggista e accademico, il quale nel suo “Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza” così scrive: «Poesia e scienza sono entrambe creazioni dello spirito che creano nuovi modi di pensare il mondo, per farcelo meglio capire. La grande scienza e la grande poesia sono entrambe visionarie, e talvolta possono arrivare alle stesse intuizioni. La cultura odierna che tiene scienza e poesia così separate è sciocca, secondo

me, perché si rende miope alla complessità e alla bellezza del mondo, rivelate da entrambe».
Un omaggio di altissimo spessore accademico alla poesia, ma, soprattutto, una conferma che la riscoperta dello studio scientifico e insieme umanistico è la vera genesi del progresso umano e sociale, la

come la riscoperta dello studio, sia scientifico che

umanistico, rappresenti la vera radice del progresso umano e sociale. Visco è

vera solida condizione per uno sviluppo economico e il caposaldo per costruire il nostro futuro. In questo solco s’inserisce a pieno titolo come sigillo del connubio tra scienza e poesia un evento come ‘La Notte bianca della poesia’, ormai arrivata al decennio a cura dell’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo, simbolo al tempo della dichiarata contiguità di cultura umanistica e scientifica

Se poesia e scienza sono due mondi separati…

Avv. Francesco Antonio Schiraldi

Segretario Generale
Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo

LA CULTURA NON SI FERMA: 10^ EDIZIONE DELLA NOTTE BIANCA DELLA POESIA

Parte da Giovinazzo la decima edizione della kermesse letteraria “Notte Bianca della Poesia” che per esigenze di distanziamento sociale è stata programmata in tre giornate consecutive – il 4 e 5 settembre a Giovinazzo ed il 6 settembre a Molfetta – al fine di ospitare i tanti poeti provenienti da Puglia e Basilicata.
In data 4 settembre 2020 a Giovinazzo sarà l’antico maniero eretto dai Padri Domenicani nel 1704, meglio conosciuto come Istituto Vittorio Emanuele II, ad accogliere questa edizione, che si avvale del prestigioso patrocinio del Ministero per i Beni Culturali, Ambientali e Turistici (MIBACT). Alle ore 19.00, l’inaugurazione sarà affidata al soprano Marilena Gaudio che interpreterà un bellissimo canto d’amore di Federico Garcia Lorca e musiche di Giuliani, Modugno e De Curtis, accompagnata dal chitarrista Nino Maddoni. Lucia Diomede aprirà inoltre con letture di testi di Montale e Bodini. A seguire la poesia della rubrica Riflessi di Luce e Vita di Molfetta (moderata da Susanna de Candia), dell’Associazione Falegnami della Poesia di Barletta (presieduta da Paolo Polvani), Mò Heart di Bitonto (da Damiano Bove) e Virtute e Canoscenza di Bari (da Santa Vetturi) e di alcuni scrittori non legati ad alcun gruppo e accomunati dal format Poesia in festa. Nel corso della serata ci sarà un omaggio a Ennio Morricone della Brass Ensemble “Il Cenacolo” di Bisceglie diretta dal Maestro Salvatore Barile.


Si replica sabato 5 settembre 2020 sempre a Giovinazzo, sempre all’IVE. Alle 19.00, esibizione musicale di Michele Fiorentino (tromba) e reading di Poesia in festa. A seguire l’Accademia della Lingua Barese “Alfredo Giovine”, con liriche e poesie dialettali di diverse città della provincia di Bari e Bat, coordinati da Felice Giovine. Prima della conclusione dei poeti liberi e dell’Associazione “In Folio” di Ruvo di Puglia (di cui presidente è Elisabetta Stragapede), ci saranno intermezzi musicali del duo composto da Tommaso La Notte (voce e chitarra) e Orazio Saracino (pianoforte). Infine, un momento spettacolare di teatro e Poesia: “Dal Buio alla Luce”, a cura dell’ASD Archè di Bari, coordinato dalla psicologa Olympia Binetti.


Conclusione domenica 6 settembre 2020 presso l’Anfiteatro di Ponente di Molfetta, nell’ambito del cartellone di Eventi Molfetta 2020, curato dall’Assessore alla Cultura, Sara Allegretta. I poeti dell’Associazione “Matera Poesia”, coordinati da Maria Antonella d’Agostino, saranno accompagnati dalle note musicali della Brass “Il Cenacolo” di Salvatore
Barile. Successivamente l’Associazione “L’Ora Blu” di Bisceglie presieduta da Marta Maria
Camporeale reciterà testi di Ghiannis Ristos, sotto la supervisione e regia di Zaccaria Gallo, e presenterà i testi di alcune poetesse. A seguire il Movimento Internazionale “Donne e Poesia” di Anna Santoliquido proporrà una performance poetica sull’energia della parola, in cui è incluso un omaggio a Mariolina De Fano. Sarà poi la volta di “Poesie da Gustare” dell’associazione “Comunicazione Plurale” di Elena Diomede. Nel corso della serata, esibizione musicale di Claudia Lops (flauto) e Vito Vilardi (chitarra). La conclusione sarà affidata a un suggestivo momento di Danza con la Compagnia ResExtensa di Elisa Barucchieri.
Alla Notte Bianca della Poesia parteciperanno 132 poeti, 12 Associazioni Culturali (tra cui il bitontino Cenacolo dei Poeti di Nicola Abbondanza, che ha offerto la sua collaborazione sul piano logistico), 22 musicisti, 4 lettori (Lucia Diomede, Zaccaria Gallo, Leonardo Mezzina e Adriana Zanna), una cantante lirica e una compagnia di Danza moderna. Tutte e tre le serate saranno presentate da Angela Di Liso e Gianni Antonio Palumbo (riconfermato per il terzo anno consecutivo Direttore Artistico della Manifestazione di poesia).
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti con obbligo di registrazione, sanificazione delle mani, misurazione della temperatura e mascherine indossate.
Oltre al Mibact, la Notte Bianca della Poesia si avvale del Patrocinio della Regione Puglia
“Custodiamo la Cultura”, della Città Metropolitana di Bari, della Città di Giovinazzo e della Città di Molfetta.